Mancini che lascia tutto, Spalletti con la clausola, Conte con un maxi ingaggio: la panchina azzurra è un vero e proprio rebus.
La panchina della Nazionale Italiana è il vero caso sportivo dell’estate. Un addio a ciel sereno quello di Roberto Mancini, annunciato poco prima di alcuni impegni fondamentali per gli Azzurri e non, come forse sarebbe stato meglio, dopo la delusione della mancata qualificazione al Mondiale contro la modesta Macedonia del Nord.
Dopo la fine del rapporto fra il Mancio e la Nazionale è cominciata una vera e propria partita a Cluedo, giocata per scoprire chi sarà il successore dell’ultimo CT. Da un lato, le voci vedrebbero come più quotata la scelta di Luciano Spalletti, vincitore dell’ultimo scudetto con il Napoli ma bloccato dalla clausola di 3 milioni che il presidente De Laurentiis vuole vedere rispettata, e subito dietro di lui Antonio Conte, tecnico abituato a compensi ben più corposi di quelli che può elargire la Figc.
Il nome a sorpresa
Ed ecco quindi a spuntare una candidatura a sorpresa, arrivata dal diretto interessato. Gianni Rivera, nel giorno del suo ottantesimo compleanno, ha lanciato il suo nome nel calderone dei possibili nuovi allenatori azzurri.
In un’intervista a Repubblica, il golden boy del Milan si è candidato a nuovo commissario tecnico, garantendo la propria professionalità: “Sono stato allenatore in campo per venti anni, so tutto del mestiere, sono pronto“. E spiegando anche che si tratterebbe di una scelta economica: “Se mi chiamano, mi ci siedo volentieri. Tra l’altro, costo molto meno di Spalletti“.